NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA Expo 2015 Milano
Milano. E’ la città eletta per ospitare la manifestazione di natura non commerciale, che si offre come piattaforma d’incontro per promuovere dibattiti sulle tematiche d’attualità più importanti.
Non a caso, il tema Expo 2015 è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. La sostenibilità alimentare, la tutela della biodiversità, il problema d’approvvigionamento di cibo e acqua con cui si scontrano le popolazioni di molte Nazioni: ecco alcune delle più grandi sfide che bisognerà affrontare nell’immediato futuro.
La prima Esposizione Universale si è tenuta a Londra nel 1851 e il suo successo è stato tale da spingere a organizzare iniziative simili: attualmente l’organismo internazionale che regola lo svolgimento dell’evento Expo 2015 Milano è composto da ben 160 Paesi.
“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?”
È con questa domanda che si apre la sfida dell’Esposizione Universale di Milano 2015. È solo l’uomo, artefice fin qui di uno straordinario percorso d’evoluzione e intervento sulla natura, che può darvi risposta.
Dopo averci nutrito per millenni, il pianeta Terra ha bisogno di nutrimento, fatto soprattutto di rispetto, atteggiamenti sostenibili, applicazione di tecnologie avanzate e visioni politiche nuove, per individuare un equilibrio diverso tra risorse e consumi.
Expo Milano 2015 potrà essere tappa importante di questo percorso di ricerca intrapreso dall’umanità, luogo dove mettere intorno allo stesso tavolo tutti i Paesi del mondo, e dare un concreto sostegno a una nuova consapevolezza condivisa circa gli obiettivi di sviluppo e crescita della presenza umana sul pianeta.
Appuntamenti come Rio +20 di Rio de Janeiro e la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, hanno indicato una serie di linee guida e obiettivi che Expo Milano 2015 vuole raccogliere e portare verso nuovi traguardi.
Expo Milano 2015 sarà l’occasione quindi per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso).
Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.
Come garantire a tutti cibo sano? Come cibo e salute sono in relazione negli stili di vita, nelle attività motorie, nel benessere delle persone? Come lo sfruttamento delle risorse e la sostenibilità ambientale possono convivere?
In che modo la salubrità del cibo deve influenzare le scelte di produzione dell’energia e l’uso delle risorse naturali?
Expo Milano 2015 vuole quindi essere un’Expo ‘collaborativa’, nella convinzione che le Esposizioni del XXI secolo dovranno essere momenti di confronto ma anche di collaborazione tra i diversi stakeholders della comunità internazionale sulle principali sfide dell’umanità.
Dall’applicazione di buone pratiche nell’agricoltura, nell’allevamento e nell’adozione degli organismi geneticamente modificati, alla salvaguardia delle biodiversità, passando non solo per il contesto produttivo, ma anche attraverso l’adozione di determinate politiche e strategie economico finanziarie.
La memoria alimentare dell’uomo è lo strumento attraverso cui identificare i problemi, ma anche studiare le soluzioni utilizzate in passato e soprattutto apprendere e apprezzare il valore che il cibo ha avuto per la storia dell’uomo, per analizzarne le esigenze e proporre delle soluzioni innovative.
Già negli insediamenti rupestri delle prime comunità umane, i nostri antenati hanno lasciato incisi sulle rocce i racconti della propria esperienza del cibo, conquistato attraverso la caccia.
Se uno dei primi tratti distintivi dell’uomo dagli altri mammiferi è stato il linguaggio, il primo racconto dell’uomo ha avuto per oggetto il cibo.
È per procacciarsi il cibo che l’uomo ha iniziato il lungo percorso della tecnologia e della ricerca; è da questi primi tentativi di sopravvivenza che l’uomo ha avviato il suo intervento sulla natura, sul paesaggio, sul pianeta.
La storia dell’uomo sulla terra è storia del suo rapporto con l’ambiente e con la natura, di cui esso stesso è parte, ma anche artefice e consapevole o involontario trasformatore.
L’elegante scandirsi dei vigneti sui crinali delle colline, i mulini che sfruttano il moto delle acque fluviali, i campi di riso che si estendono a perdita d’occhio, in tutto il pianeta i segni del lavoro dell’uomo per rendere la natura più ricca e ospitale hanno tramutato il paesaggio e lo hanno reso più accogliente e produttivo per la vita della specie.
Nel Sito Espositivo sono raccontati e spesso illustrati, nei diversi Padiglioni delle varie Nazioni, tutti i cibi consumati dall’uomo nelle diverse culture, sia tal quali a come sono raccolti, sia nelle loro differenti modalità di preparazione e conservazione.
Ogni religione, cultura o Paese prevede riti e liturgie di consumo che trovano in questa sede lo spazio per essere narrate, condivise e vissute.
I Partecipanti sono dunque incoraggiati a proporre un’articolata offerta di food & beverage, che rispecchi le proprie eccellenze e tradizioni.
Dalle abitudini alimentari dei singoli individui alle tipicità di ogni Paese, dalle colture tradizionali alla produzione industriale su vasta scala, fino alla rappresentazione del consumo a livello di paesaggio immaginario all’interno di arti quali la pittura, il cinema, la letteratura, la fotografia: si tratta di una varietà di aspetti legati all’alimentazione, anche tra loro contrastanti, indicativi di quanto sia ampio e complesso il Tema di Expo Milano 2015 e che mettono in luce come questo si presti a essere raccontato attraverso un approccio multidisciplinare.
I temi connessi al cibo infatti possono essere ricompresi in una serie di percorsi tra i quali i più interessanti possono essere:
– “Abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo”.
Contraddizioni nel cibo e nella sua disponibilità: un analogo numero di
persone nel mondo vive condizioni di sotto-nutrizione e mancato accesso
all’acqua potabile da un lato, malattie fisiche e psicologiche legate alla
cattiva / eccessiva nutrizione e allo spreco dall’altro. Possono scienza,
educazione, prevenzione, cooperazione internazionale, ingegneria sociale
e politica promettere il superamento di questo doloroso paradosso ?
-“Il futuro del cibo: Scienza e Tecnologia per la sicurezza e la qualità.”
Illustrare le tecnologie, le scoperte scientifiche, i traguardi della ricerca è il primo passo per il trasferimento effettivo delle conoscenze per la formazione del capitale umano del domani, attento all’ottimizzazione delle filiere agroalimentari come alla qualità dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole.
Si scoprirà così il cibo del domani, come la dieta dei nostri figli differirà dalla nostra, quali saranno i filoni più promettenti nella ricerca internazionale. E in che modo, infine, l’educazione è parte integrante di un discorso che trascende la tecnica per stimolare un sapere più integrato con le tradizioni locali e con le lingue: si pensi a come ogni specie vegetale e ogni tecnica di trasformazione che si perde costituisca immediatamente anche la perdita della parola e dei significati che le
denotano.
-“Cibo sostenibile = Mondo equo”
Come si può responsabilizzare il genere umano affinché mantenga uno sviluppo equilibrato tra la produzione del cibo e lo sfruttamento delle risorse? L’Expo di Milano dedicata al tema del cibo e della nutrizione è la piattaforma di discussione
nella quale lanciare i nuovi obiettivi per un millennio sostenibile, dove sia salvaguardata la biodiversità da un lato, tutelati saperi, tradizioni e intere culture dall’altro.
-“Il gusto è conoscenza”
Nutrirsi è certamente un atto necessario, ma può essere anche uno dei più gioiosi per l’uomo.
E soprattutto, il piacere del palato diventa strumento di conoscenza: i sapori e gli odori delle cucine internazionali spiegano la storia e le culture delle società del pianeta.
Un itinerario a cavallo tra manifestazioni culturali e degustazioni diffuse, dove oltre ai prodotti finiti trovino posto anche le tecniche di conservazione dei cibi, le modalità di cottura, e le altre ‘invenzioni’ finalizzate a modificare o mantenere i sapori.
Dunque, fare una passeggiata a Expo è sicuramente una esperienza valida per tutti; tutti i padiglioni offrono la possibilità di fare una esperienza culinaria visiva e gusto-olfattiva nelle diverse aree del mondo, potendo curiosare tra quanto il mondo offre in questo illimitato paniere che madre natura mette a disposizione a tutte le latitudini.
Il cibo è quindi l’elemento comune quotidiano per tutto il mondo, visto con sapori diversi, odori diversi, modi di cottura diversi e successivamente interpretato nelle varie cucine in modo diverso.
Persone diverse di tutte le età, uomini e donne, si cimentano a vario titolo nella preparazione di piatti che servono a sfamare, a degustare, ad incuriosire, a stupire.
Le cucine di tutto il mondo ormai girano il mondo. Lo spostamento delle persone di diverse culture ed etnie non solo nelle grandi aree metropolitane ma anche nei centri urbani minori, ha permesso a tantissime persone di conoscere cucine di tanti paesi che prima erano solo nelle grandi città.
Oggi sono i cibi che vanno dalle persone ed ecco che all’interno di Expo troviamo Eataly con tutte le regioni italiane dove si può in una giornata provare piatti tipici di tutte le cucine delle nostre Regioni.
Si può mangiare un antipasto valdostano, un primo campano, un dolce siciliano solo percorrendo poche centinaia di metri.
Si può mangiare nei vari food-truck ed i vari chioschi posizionati lungo il Decumano piatti dei 5 Continenti, così come nei vari ristoranti a tema, dal costoso ristorante spagnolo alle patatine fritte del belgio.
Si trova di tutto a dimostrazione che oggi il cibo si sposta ovunque e qui a Expo si parla solo ed esclusivamente di cibo, mangiare, consumare.
Speriamo che tutto questo possa servire per modellare una cultura del cibo più attenta alle persone, ai territori, agli equilibri della natura così come quella ai gusti, ai sapori, agli odori, nel rispetto delle regole.